Una mamma, un bimbo T1 ed il suo barboncino, tra storie di vita, di creatività e pillole di diritto

La scelta delle scarpe bimbo in 10 punti

Come scegliere le scarpe bimbo dagli 8 mesi in poi? Punta larga o punta stretta? Caviglia coperta o scoperta? Firmate o low cost? Morbide o dure? Lacci o strappo?
Questa vita da mamma può essere un pizzichino complicata, quando si cerca la soluzione migliore per i nostri bimbi e con i piedi non si scherza: rappresentano la base solida su cui si regge l’intero corpo.

Così capitava e capita ancora che, al cambio scarpa, io mi ritrovi a chiedermi quale sia la scelta migliore. Se poi ci si imbatte nella commessa più preoccupata dal cassetto che dalla fidelizzazione del cliente, la scelta può risultare guidata sulla scarpa più cara, ma sbagliata per un piede in fase di tras/formazione, soprattutto nei primi 3 anni di età.

Sì, la scelta delle prime scarpine può diventare un momento di difficoltà poiché spesso non si ha idea di come districarsi tra un’infinita di marche, tipologie di suole e plantari, fino a quando un giorno, finalmente si imbattono in una perla di Commessa che ha illuminato la loro via in maniera chiara e professionale!

Cosa ho imparato da questa ragazza? Te lo spiego in un vadevecum che riassume in 10 punti le strategie per l’acquisto migliore dedicato ai primi passi dei bambini:

  1. acquistare le prime scarpe solo dopo gli 8 mesi, quando il bimbo inizia a muovere i primi passi.
  2. In casa: niente scarpe, niente pantofoline, ma calzine antiscivolo poiché il piede del bimbo è ancora instabile e piatto. Il pavimento ne aiuta lo sviluppo ottimale. L’estate prediligere le scarpe tipo “topolino” all’uso smodato dei sandaletti. 
  3. Optare per una scarpa morbida, flessibile e leggera.
  4. Meglio se con il sopra tallone (il dietro caviglia) rigido ed alto che dona stabilità, permettendo al tallone di rimanere saldo. La scarpina non deve fasciare/costringere completamente la caviglia. Il tallone e la punta devono essere rinforzati anche per attutire le cadute.
  5. Scegliere la punta alta che protegge e per permettere alle dita di muoversi.
  6. La tomaia deve essere in pelle. La suola è preferibile di vero cuoio, super flessibile e soprattutto antiscivolo e ampia.
  7. Preferibilmente apertura a strappo, in modo che i lacci non rappresentino una difficoltà per il movimento ed evitino il rischio cadute. Inoltre la scarpina a strappo è più semplice da togliere e il bimbo avrà maggiori stimoli nel diventare autonomo.
  8. La misura giusta? Estrai la soletta e posizionala sotto il piedino. Conta un centimetro di crescita come distanza consigliata tra l’alluce e la punta della scarpina. L’estrazione della soletta è utile anche per capire quando la scarpa deve essere cambiata. La verifica va sempre effettuata con il bimbo in piedi. E prima di portare in casa sai che faccio?!? Osservo attentamente entrambe le scarpe per scoprire difetti e soprattutto, alzo la linguetta e cerco la dicitura Made in… che mi permette di acquistare consapevolmente il miglior Made in Italy di qualità, perché le nostre Aziende le scarpe le studiano con la testa, guardando i piedi!
  9. Evitare scarpe sportive che spesso hanno suola piatta e rigida che non aiuta lo sviluppo del piede.
  10. Assolutamente no alle scarpe ortopediche, salvo diversa indicazione dello specialista.

Per ogni dubbio, incertezza o chiarimento ricorda che il punto di riferimento è sempre il pediatra di famiglia.

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