Una mamma, un bimbo T1 ed il suo barboncino, tra storie di vita, di creatività e pillole di diritto
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Come sopravvivere alla DAD (DID)

Come sopravvivere alla DAD (DID) in tempo di Covid-19, soprattutto quando in casa ci sono più bambini? Come organizzare in maniera proficua lo studio? Non esistono pozioni magiche e nemmeno bacchette. C’è però una parola che racchiude il tutto ed è organizzazione. Quell’organizzazione che diventa sempre più complessa quando mamme e papà lavorano, i figli sono tanti e i nonni poco tecnologici.

Mettiamoci poi che tra zona rossa, scuole chiuse e bimbi a casa, c’è anche la wifi a singhiozzo, per non parlare di quel morale che deve rimanere alto a prescindere da tutto. Allora, come aiutare i genitori in difficoltà? Come aiutare i nostri figli a mantenere regole scolastiche e soprattutto l’attenzione alta, malgrado i rapporti sociali siano pressoché inesistenti?

Esistono degli stratagemmi che noi mamme possiamo mettere in atto, per sopravvivere e soprattutto far sopravvivere i nostri figli alla DAD (DID). Si tratta di regole che ho iniziato da applicare fin da marzo del 2020 e che fin’ora mi hanno permesso di mantenere vivo l’interesse e la passione per la scuola che muovono il mio bimbo. Vero è che organizzare le esigenze di 3 e più figli di età diverse, contemporaneamente in DID è sicuramente più complesso. Ma è anche vero che l’organizzazione e la pianificazione possono risultare produttive. Inoltre, aiutare i nostri figli a trovare un buon metodo di studio proficuo e far comprendere l’importanza della pianificazione non sono fattori trascurabili soprattutto in vista delle superiori e dell’università.

Quindi, come aiuto mio figlio a sopravvivere alla DAD (DID)?

  • DAD o DID sono comunque scuola. Quindi? Il primo consiglio è di non trascurare l’idea di mantenere in vigore le regole casalinghe che applicate con la scuola in presenza. Perciò: sveglia alle 7 e nanna entro le 21.30. Colazione, igiene quotidiana e abbigliamento curato. Sì. Abbigliamento curato perché aiuta a sentirsi meglio, anche se ci si vede solo via webcam.
  • Cura della postazione pc ovvero scegliere uno spazio luminoso, silenzioso e colorato dove svolgere le lezioni ed i compiti aiuta a tenere un umore positivo e propositivo. Ecco perché la postazione pc cambia: i primi giorni in cameretta (accanto alle finestre che si affacciano sul cielo), gli ultimi (quelli in cui è più stanco) trasferisco il tutto in cucina, davanti ad una grande finestra che si affaccia sulla campagna.
  • Pianificazione dei compiti ovvero creare un foglio excel o una semplice tabella con le scadenze, da fissare davanti alla scrivania affinché non venga trascurata nessuna consegna, incluse quelle orali. Un grosso pennarello e una grande X per ogni compito svolto aiuta il bimbo a sentirsi soddisfatto davanti al lavoro svolto che in questo modo viene “visualizzato”.
  • Stampe, ovvero stampo tutto ciò che inviano le maestre perché lavorare sui fogli anziché sul pc è utile per appuntare, segnare e lavorare meglio. Con Mattia perlomeno è così.
  • Svolgimento dei compiti: sarebbe meglio dedicarsi ai compiti immediatamente dopo la fine delle lezioni online che spesso si concludono a metà mattina. Lo scopo non è terminare i compiti il prima possibile, bensì sfruttare gli orari più redditizi per l’apprendimento. I bambini sono più riposati e attenti al mattino, anzichè il pomeriggio. Pertanto, chiuso meet, dopo una merenda, è importante occuparsi dello svolgimento dei compiti assegnati durante le lezioni online, affinché il bimbo non perda la concentrazione e prosegua l’apprendimento di quella specifica materia. Ecco perché in genere nella scaletta dei compiti giornalieri, inserisco prima quelli assegnati dalla maestra dell’ultima lezione (per un discorso di continuità).
  • Postazione compiti: se il tempo e gli spazi in casa lo permettono, privilegiate l’esterno. I compiti al sole, in un ambiente colorato anziché cupo, mantengono vivo l’interesse.
  • Serietà: i compiti devono essere svolti nei tempi congrui e soprattutto con cura e attenzione. Altrimenti? Si rifanno, ma non trasmettiamo il messaggio che i compiti sono una punizione!
  • Ottimizzazione dei tempi ovvero? I bambini sono portati a distrarsi, poiché la quotidianità è quasi esclusivamente casalinga. Succede anche agli adulti, figuriamoci alla fascia d’età scolare che da due anni ha meno diritti di un cane che deve fare i bisogni (sia chiaro, adoro gli animali, il meticcio Gigi si è pazientemente laureato con me). Quindi, come aiutarli a rimanere seduti sulla sedia fino a quando avranno terminato i compiti? Ad alcuni di voi sembrerà paradossale parlare di economizzazione dei tempi con 7/10/12enni. Eppure, qualche volta ci dimentichiamo che renderli partecipi e portarli al ragionamento può rappresentare una strada proficua anche per il loro futuro da adulti consapevoli. Come? Semplicemente portandoli a capire che un’ora sui quaderni dedicando la massima cura ai compiti è più proficua di una giornata da distratti, in cui verrebbero sacrificate attività come gioco, creatività, etc. Ma come aiutarli a capire che il concetto di ottimizzazione? Lancia una sfida! Prendi un timer. Assegna un tot di tempo congruo per svolgere il compito X, aggiungendo qualche minuto in più. Una volta ultimato il compito, oltre a complimentarti per la cura e l’attenzione, fai notare come sia riuscito a consegnare in tempi limitati e giusti un compiti per il quale potrebbe aver perso una mattina o un pomeriggio.
  • Flessibilità. Ovvero? Conoscete i vostri figli, pertanto potete ben capire quando dopo una DAD/DID è preferibile far scaricare l’adrenalina con una corsa, una partita a pallone, una passeggiata in campagna o una corsa in bicicletta. Quell’ora fungerà da ricarica.
  • Dialogo: queste sono fasi fondamentali, in cui la routine è stata scombinata per periodi talmente lunghi che potrebbero comportare fragilità. Ecco perché il dialogo è importante sempre, ma soprattutto in questo periodo ad esempio sfruttando le situazioni più disparate.
  • Studio a distanza con i compagni sempre che l’età lo permetta e sempre rimarcando quanto sia importante il ragionamento. Ognuno deve svolgere i propri compiti, in caso di difficoltà si ragiona assieme. Insomma, le tecniche di brainstorming utilizzate per le riunioni con i colleghi, sintetizzatele ed insegnatele anche ai vostri figli.
  • Non trascurare l’orale ed eventualmente trasformare la camera in una bacheca. Dove non arriva la memoria, aiuta la vista. Un concetto complesso può essere appreso anche attraverso visualizzazioni continue.
  • Ricompense! Sì. Periodicamente servono anche quelle oltre alla necessità di mantenere vivi orgoglio e compiacenza. Siate i motivatori dei vostri figli!
  • Aiutare i nostri figli a trovare il metodo di studio più adatto a loro. Come? Ne abbiamo parlato in un post dedicato a come imparare a memoria e non. E poi qualche volta ascoltare le lezioni per capire come e dove far migliorare i nostri figli è sempre cosa buona e giusta. Insomma, la DAD sarà anche un grosso impegno, ma ha anche il vantaggio di aiutarci a comprendere varie dinamiche perché di ogni difficoltà (legata alla situazione che stiamo vivendo) dobbiamo imparare a guardare anche i lati positivi.
  • Infine, aiutarli a capire che le difficoltà possono rappresentare motivo di crescita personale. Come dico a Mattia, davanti ad un ostacolo, hai due possibilità: fermarti o escogitare il sistema per superarlo.
  • Sono bimbi! Coccoliamoli, gratifichiamoli e motiviamoli. Creiamo diversivi, sfruttiamo questi momenti per insegnare anche altre attività e portiamoli a scoprire giochi che ne stimolino l’intelligenza.

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