Perché andare all’Eremo di San Bortolomeno in Legio? Come si arriva? Siamo a Roccamorice, nel cuore della valle Giumenta, immersi in un paesaggio bucolico, lungo un sentiero per la famiglia non facilissimo in alcuni tratti, ma di una bellezza disarmante. Ogni volta che arriviamo a destinazione, scopriamo che l’eremo è uno scorcio di felicità e sacralità incastonato tra le rocce bianche che si affacciano nell’omonima vallata del cuore verde dell’Abruzzo.
Dove siamo? Come detto, siamo a Roccamorice, sulla Majella, a circa 700 m slm. Siamo arrivati in questo luogo per caso e per la serie “il paradiso all’improvviso”, la Regione verde d’Italia con qualche tinta di giallo e di rosso autunno, ci ha letteralmente stupiti!
Siamo partiti alla ricerca delle castagne e, come una decina di famiglie, ci siamo persi a Piano delle Castagne alla ricerca di fantomatici alberi che in realtà non esistono. Perciò, abbiamo fatto marcia indietro nel vero senso della parola e siamo scesi dal cucuzzolo per dirigerci verso quell’incrocio che da Roccamorice conduce all’Eremo. Sì, in una domenica in Famiglia a metà con Papà allo Stadio per il derby, io & Mattia abbiamo “raggiunto” l’Eremo di San Bartolomeo o forse è più giusto dire che in questo luogo unico, anzi “fantastico” come l’ha definito Mattia parlando con i Nonni, abbiamo lasciato il cuore! E infatti pochi mesi dopo abbiamo portato anche lui.
Ma come arrivare all’Eremo di San Bartolomeo in Legio?
- Siamo a 13 km da Caramanico Terme e la strada per raggiungere Roccamorice è proprio quella che conduce alla località più conosciuta.
- Da Pescara abbiamo preso l’asse attrezzato in direzione Manoppello e qui ricordiamo il famoso autovelox all’altezza del distributore all’ingresso/uscita di Brecciarola. Abbiamo proseguito per Scafa e una volta superato l’abitato, abbiamo girato sulla sinistra per Caramanico/Roccamorice/San Valentino in Abruzzo Citeriore. Le indicazioni sono chiare e ad un certo punto prendere la SP 22 fino al paese di Roccamorice, da dove le indicazioni per l’Eremo si susseguono una dopo l’altra.
- In alternativa, per velocizzare il percorso potete prendere l’A25 direzione Roma ed uscire ad Alanno/Scafa.
- L’Eremo si trova a circa 10 minuti da Roccamorice, in località Macchie di Coco.
Dove inizia il sentiero? Il parcheggio è sulla strada asfaltata o sullo sterrato da cui si accede al percorso. Noi abbiamo sistemato l’auto sulla curva fronte stradina, in uno spiazzale. Abbiamo percorso un centinaio di metri costeggiando alcune abitazioni sulla destra e sulla sinistra abbiamo trovato le indicazioni relative al sentiero.
Che tipo di percorso dobbiamo fare? Si tratta di un sentiero per la famiglia non facilissimo, ma comunque fattibile al 100% quando hai un bimbo 4X4 (meglio della vecchia Panda!!!) come Mattia che funge da traino anche alla Mamma. La durata è di circa un’ora per un totale di 1 km e 800 metri. In discesa abbiamo fatto due soste, in salita qualcuna di più.
Mentalmente ho suddiviso il percorso in 5 parti:
- una prima parte si avvia dalla croce ed è sdruciolevole ed in discesa, prevalentemente alberato raggiunge le indicazioni successive.
- Una seconda all’ombra di grandi querce con un percorso semi piano e meno difficoltoso.
- Una terza caratterizzata da gradinate sconnesse (a causa delle piogge), con vegetazione bassa e dove il sole batte per un totale di 5 minuti di percorso.
- Un quarto tratto è quello che dalla grande croce costeggia la montagna, a picco sul vallone ed è stretto e lungo qualche centinaio di metro.
- L’ultima tappa è quella dei gradini scavati sulla roccia che portano direttamente all’Eremo. Un percorso ricco di emozioni, con scorci unici dove soffermarsi per una pausa e ammirare il panorama unico della Majella.
Destinazione raggiunta, cosa vediamo? Una volta raggiunto l’Eremo, il paesaggio lascia senza fiato e allora sì che se durante quella passeggiata ti chiedi come mai San Bartolomeo abbia scelto quest’angolo d’Abruzzo che pare dimenticato dal mondo, in realtà ti siedi e dici: “sì che aveva ragione! Questa è pace pura!”
La gradinata scavata sulla roccia è suggestiva ed è il degno ingresso ad una balconata a picco sulla valle, dove a metà del XIII° secolo è stato costruito l’Eremo di San Bartolomeo, oasi di spiritualità senza eguali.
In cosa consiste l’Eremo? All’ingresso troviamo un altare con la statua del Santo ed una porticina laterale che si affaccia sulla valle. Sull’altare sono presenti degli album dove documentare la propria esperienza. Un’altra porta conduce a due stanze, di cui una con inginocchiatoio e un piccolo camino, ovvero la stanza di Pietro da Morrone, passato alla storia come Papa Celestino V. Anche qui una finestrella di legno suggestiva. Un corridoio conduce sul retro totalmente aperto, da dove poter raggiungere la valle.
Tornando sulla balconata, è presente una gradinata che porta alle Fonti a fine Vallata.
Il percorso è adatto ai bambini? Il percorso è classificato come adatto alla famiglia e lo è. Abbiamo incontrato numerose famiglie, i cui bimbi avranno avuto dai 6/7 anni in poi (qualcuno meno). Direi che tutto dipende dal bimbo e da quanto è abituato a camminare. Mattia, anni 4, ha percorso il tragitto senza difficoltà e lo ha ripercorso senza difficoltà negli anni successivi, ma ogni bambino affronta i trekking in maniera diversa e vista la diffocoltà e la lunghezza del sentiero, direi che non è il caso che azzardiate se siete consapevoli di rischiare di doverli portare in spalla. Rischieresti voi e loro.
Il percorso è adatto ai passeggini? Assolutamente no, sarebbero solo un peso.
Quale abbigliamento prediligere? Sicuramente calzature adatte, possibilmente da trekking perché a tratti il sentiero è scivoloso e sconnesso presumo a causa delle piogge. In quanto al vestiario, direi adeguatevi in base alla stagione. Siamo in montagna, a 700 m slm, e il sole, in assenza di vento, si sente.
Cosa portare? Consiglio uno zainetto con acqua e qualche snack. Sul terrazzo dell’Eremo è presente anche un tavolo con panca.
Posso portare il cane? No, in quest’area è interdetto l’accesso ai cani.
Cosa abbiamo fatto nel pomeriggio? Non è finita qui… 13 km e siamo a Caramanico. Il piccoletto riconosce subito il luogo e scorrazza per il paese senza fatica. Finalmente in auto, sulla via del rientro, ecco che sul Ponte del Vallone mi dice: “scendiamo al fiume” e quindi nella Vallata dell’Orfento, per il sentiero dello Spirito ovvero un percorso mozzafiato lungo il fiume. Un nuovo sentiero, un ponte dopo l’altro, io che le gambe non le sento più e lui che vuole proseguire… ma finalmente risaliamo in superficie e… ” Mamma ora picnic come l’altra volta!!!” , sì perché questa è tutta un’altra storia e l’avete già sentita nell’estate passata, perciò, se Ti va, leggi anche l’articolo dedicato a Caramanico Terme: il sentiero dello Spirito e la Valle dell’Orfento.
Impossibile annoiarsi nel cuore verde d’Italia!!!