Acquistare online, prelevare allo sportello della banca o pagare con bancomat – carta di credito in un normalissimo negozio, al giorno d’oggi può comportare degli inconvenienti.
E inconvenienti possono sopravvenire anche quando, come nel mio caso, si annoverano recidive nello smarrimento di bancomat in luoghi poco sicuri come mercati rionali o simili.
Che sia furto, smarrimento o clonazione, l’iter da seguire per tutelare il proprio conto corrente è preciso e deve essere messo in atto immediatamente. Perciò per la sezione “Pillole di Autotutela” oggi parliamo dei meccanismi di tutela che ogni cittadino deve mettere in pratica in via preventiva e successiva.
Il primo in assoluto è riflettere sul fatto che se anche carta e bancomat funzionano con pin, è importante muoversi con celerità, senza dimenticare che alcuni istituti consegnano agli utenti un’unica tessera con doppia funzione bancomat/carta di credito o nuovi sistemi di pagamento senza pin, per un massimale che si aggira sulle 25 euro a spesa.
Alcuni meccanismi possono risultare scontati, ma in realtà accade che in tanti incorrano in errore per trascuratezza. Ecco come tutelarci in via preventiva:
- acquisti online: esclusivamente in siti con certificazioni varie che garantiscono la sicurezza dei dati. Inoltre, è fondamentale verificare le condizioni di vendita, al fine di non incorrere in abbonamenti, come accade per alcune foodbox.
- modalità di pagamento online: prediligere l’uso di una prepagata su cui caricare gli importi necessari di situazione in situazione. In caso di frequenti acquisti, verificate con l’Istituto di emissione della carta se vengono garantiti servizi aggiuntivi che tutelano online, quali la classica macchinetta che genera il codice da inserire per l’autorizzazione al pagamento o carte di credito virtuali.
- Per lo shopping negli esercizi pubblici, esistono delle APP che permettono di evitare di tirare fuori bancomat e carta di credito, con pagamenti virtuali che avvengono avvicinando il telefono ai pos abilitati. Il tutto nella massima sicurezza.
- allo sportello bancomat: controllare la regolarità dell’apparecchio in cui infiliamo la carta e coprire con la mano le fasi di digitazione del pin;
- mai circolare con bancomat e pin nel portafoglio;
- su alcuni PV prediligere il pagamento in contante, poiché anche i POS dei negozi possono essere manomessi. Evitare distrazioni all’atto del pagamento, seguite con lo sguardo la persona a cui avete consegnato carta o bancomat e controllare sempre la corrispondenza tra lo scontrino fiscale e lo scontrino del pos. Alcuni istituti, tra cui le Poste, stanno consegnato dei bancomat con funzione Pay Pass che permettono il pagamento con bancomat e senza pin, per un massimo di spesa di 25 euro.
- Posta Elettronica: massima attenzione alle mail sospette, non finite nella cartella SPAM, dove vengono richiesti dati sensibili. Uno degli strumenti utilizzati dagli hacker è appunto la simulazione di un comunicato della Banca, in cui inseriscono un link da seguire che traccia i dati immessi.
Cosa fare in caso di smarrimento o furto di bancomat o carta di credito? Che sia l’una o l’altra e a prescindere dal fatto che ci fosse o meno la specifica del PIN (alcuni e non solo gli anziani, lo riportano direttamente sul bancomat) è necessario:
- contattare il numero che la banca o le poste hanno predisposto per l’evenienza e procedere al blocco.
- Immediata denuncia c/o la locale stazione dei Carabinieri o un punto di Polizia (sui rispettivi siti trovate le indicazioni precise su come tutelarsi).
- Consegna di copia della denuncia all’istituto c/o il quale il conto è radicato.
- Richiesta di un estratto conto dettagliato dei movimenti, al fine di verificare eventuali irregolarità.
- Prelievi anomali? Il rimborso non è assicurato. Se i prelievi sono legati a incuria del titolare della carta, la Banca può rifiutare il pagamento. In alcuni casi sono previste franchigie al rimborso e in ogni è importante leggere con attenzioni le condizioni firmate all’atto della richiesta di bancomat o carta di credito.
Un’informazione aggiuntiva: per i conti radicati c/o Poste Italiane, la carta sostitutiva può essere consegnata dallo stesso ufficio di pertinenza, fondamentale è però non richiedere l’emissione della sostitutiva al call center, con consegna c/o il domicilio.
Mi hanno clonato la carta che faccio? Ho diritto al rimborso? Quando una carta viene clonata può accadere che lo stesso istituto si accorga di movimenti inconsueti e proceda all’immediato blocco, come può accadere che arrivi l’sms che avvisa dell’acquisto su un sito di compraoro come accaduto a mio cognato (per 800 euro!) o voli low cost interni per la Germania (come accaduto a mia sorella). Oppure può capitare che nel consueto estratto conto si ravvisino spese anomale.
Se si è certi dell’uso fraudolento della carta, si procede al:
- blocco immediato;
- richiesta di rimborso: ebbene qui dobbiamo spendere due parole. Alcuni istituti garantiscono il rimborso tramite un’assicurazione sul conto, altri non lo fanno. Nel primo caso il rimborso sarà quasi immediato e potrebbe essere necessario presentare una richiesta scritta alla banca. Nel secondo caso, può accadere che la Banca non si senta responsabile poiché la clonazione è legata a cattivo uso da parte del titolare. Qualora la banca dovesse rifiutare il rimborso, potete rivolgervi ad un’associazione di consumatori specializzata in risarcimenti legati a falle sulla sicurezza informatica.
Comunque è sempre importante leggere con attenzione le condizioni contrattuali e fare riferimento all’Istituto di competenza per ogni informazione necessaria, a prescindere da questa guida.