Una mamma, un bimbo T1 ed il suo barboncino, tra storie di vita, di creatività e pillole di diritto
coatto ricetta Arsita

Il Coatto alias spezzattino di pecora

Per la realizzazione del coatto ringrazio la mia mamma!

Il “coatto” è un piatto tipico abruzzese, per la precisione è originario di Arsita, un paesino ai piedi del Gran Sasso. Si tratta di uno spezzatino rosso, a base di carne di castrato, cotto seguendo una determinata procedura. La ricetta richiede passaggi ed una cottura lunga, la cui soddisfazione finale è un secondo piatto succulento e saporito.

Il coatto viene attualmente servito in alcuni ristoranti tipici del’entroterra teramano ed in particolare ad Arsita. Per la riuscita di questo piatto è importante la scelta della carne che non è facilmente reperibile nelle comuni macellerie. Infatti, se andiamo a scavare nelle sue origini, scopriamo che questo delizioso stufato nasce nel mondo agropastorale abruzzese.

Come detto, questa ricetta tipica dell’Abruzzo veniva principalmente realizzata dai pastori con l’uso della carne di castrato, ridotta a bocconcini. Questo “spezzatino” è delizioso, semplice e genuino e piace per il sapore delicato di ovino e la morbidezza della carne, legata ad una cottura lunga.

Chi passa per queste zone di montagna conosce bene il coatto, poiché piatto d’obbligo nelle case, negli agriturismi e nei ristoranti di questa zona d’Abruzzo.

Realizzare il coatto non è affatto complicato. Alla base vi è una buona carne di pecora, acquistata da un macellaio di fiducia che garantisca un prodotto locale, allevato in maniera curata.
In realtà la carne da utilizzare per il coatto dovrebbe essere il castrato che difficilmente si riesce a trovare.

Perché? Per i tempi necessari, in quanto l’animale ha bisogno di due anni e mezzo di crescita prima della macellazione e il pastore dovrebbe vendere la carne ad un prezzo troppo alto. Quindi risulta più semplice comprare una carne nostrana di pecora che una vera e propria carne di castrato.
La cottura a casa nostra avviene con la pentola a pressione, fidata amica in cucina, ma credo che la prassi tradizionale sia di utilizzare un pentolone con cottura normale.

Vediamo nel dettaglio cosa ci occorre:

Per la cottura

  • pentola a pressione

Ingredienti:

  • 1 kg di carne di pecora;
  • 1 bottiglia di passata
  • 1/2 carote
  • 1/2 coste di sedano
  • 1 cipolla di medie dimensioni
  • 1/2 bicchiere di buon vino
  • olio evo
  • 2 spicchi d’aglio
  • rosmarino, salvia, maggiorana ed erbe di montagna a piacere

Procediamo con una precottura mettendo lo spezzatino nella pentola a pressione e ricoprendo d’acqua. Lasciamo cuocere per circa 15 minuti dal fischio. Perché la precottura? Perché tende a sgrassare un po la carne e a eliminare un tantino l’odore forte di pecora.

Tritare le verdure a mano o con un mixer. Mettere sul fondo della pentola a pressione qualche cucchiaio di olio e una volta caldo, aggiungere lo spezzatino che andrà rosolato. Successivamente si aggiungono le verdure, le spezie e si bagna con 1/2 bicchiere di vino e una volta sfumato, aggiungiamo la salsa di pomodorini ciliegino e 2 bicchieri di acqua. Chiudiamo il coperchio e lasciamo cuocere per 15/20 minuti dal fischio, a fuoco medio/basso.

Una volta terminata la cottura, serviamo accompagnato da buon pane casereccio e la scarpetta è d’obbligo, anche per i più legati al bon ton!!! 😉