Perché imparare ad usare il dizionario della lingua italiana? Perché per i bambini potrebbe essere importante utilizzarlo fin dai primi mesi di scolarizzazione? Insomma, apparteniamo all’era di Alexa e Google. Siamo la generazione iper connessa tra pc, tablet e telefonini. Ci destreggiamo tra DID e smart working, mentre il sugo bolle e la lavatrice centrifuga e allora è sufficiente chiedere il significato di una parola all’assistente vocale ed ecco che ti snocciola: il significato del termine, un esempio, la divisione in sillabe, sinonimo e contrario e persino la forma plurale.
E allora perché imparare ad usare il dizionario? Anzi, perché mantenere in bella vista un dizionario della lingua italiana e spingere i nostri figli ad utilizzarlo, quando hanno un dubbio circa il significato di una parola o non ricordano la suddivisione in sillabe? Troppo facile chiedere a mamma e papà, ma non perché loro non vogliano, ma semplicemente perché qualche volta la cara vecchia strada più lunga e tortuosa è la più educativa.
E se penso a Mattia e alla sua reazione quando ho consegnato il suo primo dizionario, mi ci viene da ridere! Ogni volta che lo utilizza, mi dice: “Mamma, ma lo sai che ci sono davvero tutte le parole? Anche quelle che non conosco”.
Ne ho comprato uno per la sua età: 20.000 parole, approfondimenti grammaticali, pronuncia delle parole straniere (a casa nostra non è così scontata) e soprattutto alta leggibilità per evitare che passata l’euforia, finisca in libreria a prendere polvere.
Ho sorriso perché mi è venuto in mente il mio di percorso scolastico, in giro per la Sardegna. Insomma, chiudete gli occhi. Noi siamo la vecchia generazione che la scuola l’ha vissuta nel pieno dello splendore. Senza pc e connessioni. Era quella delle cose semplici. Quella delle mani sporche di gesso e dei fiocchi colorati sui grembiuli. Quella delle maestre che profumavano di fiori e dei maestri che ci insegnavano a riconoscere i fiori, direttamente in montagna (per me era la Barbagia).
E non ditemi che le gare di dizionario non le avete mai fatte. Io le adoravo! Ed il dizionario c’era sempre a scuola. Uno in ogni classe. Uno sopra un banco o la cattedra della adorata Maestra. Era vecchio e consumato. Profumava di biblioteca e sapere. Sì, sapere.
Ma poi lo sapete che una persona mediamente colta ha un vocabolario personale di circa 25.000 parole. Eppure non le usiamo tutte. Un esperto di lingua italiana ne conosce mediamente 100.000. Eppure, se andate a vedere i dizionari, quelli veri e storici (senza fare nomi), vantano un novero di parole ben più ampio di queste 100.000. Quindi? Anche la persona più colta in lingua italiana, troverà sempre una parola sconosciuta.
Ma torniamo a noi! Se la tecnologia ha lo scopo di migliorare la nostra vita, ottimizzare i tempi e far sviluppare nuove competenze ai nostri figli, perché ho comprato un dizionario a mio figlio, in seconda elementare, anticipando i tempi scolastici? Nel 2021, perché imparare ad usare un dizionario?
- L’uso del vocabolario permette di scrivere in maniera corretta, aiutando a risolvere dubbi ortografici e ad esprimere concetti chiari.
- Ha lo scopo di aiutare a comprendere l’uso corretto di una parola, oltre al significato, attraverso esempi corretti che possono aiutare a sviluppare meglio capacità di scrittura, il lessico e le capacità di dialogo. Oppure semplicemente a capire meglio.
- Serve per sviluppare una capacità di ragionamento veloce, metodico e logico.
- Aiuta a sviluppare capacità di problem solving perché dalle piccole cose della vita, si impara a gestire i grandi problemi affinché comprenda che davanti ad un ostacolo si presentano due scelte: fermarsi ed aspettare (che la mamma risponda) o sviluppare un’idea che aiuti a superarlo o aggirarlo in maniera proficua (prendendo il dizionario, sviluppando capacità di ragionamento e logica).
- Per una questione di autorevolezza. Internet è un mondo di parole, ma da sempre il dizionario è un’istituzione, come la scuola.
- Perché aiuta a sviluppare curiosità e pazienza. Sì. Pazienza perché in un mondo fast, siamo diventati tutti più smaniosi del “subito”, eppure un tempo si diceva che la pazienza è la virtù dei forti.
Ti voglio precisare che questo articolo non rappresenta una guida didattica.