Una mamma, un bimbo T1 ed il suo barboncino, tra storie di vita, di creatività e pillole di diritto
fuje strascinite

Fuje Strascinite

Paradossalmente ho imparato a chiamarle “Fuje Strascinite” a Milano, in quell’appartamento dell’hinterland che dividevo con le colleghe d’Abruzzo.
Facevamo la spesa in una delle grandi insegne del Nord e nel reparto frutta e verdura ecco che Lei, simpaticissima, esulta!
La verza era in offerta, quale miglior scoperta per un gruppetto di ragazze in trasferta per lavoro e con la necessità di sopravvivere ai prezzi della grande città.
Ecco che ci propose “Li Fuje Strascinite” con quella sua cadenza tipica di Giulianova.
Detto e fatto, da allora la verza cotta in padella la chiamo in abruzzese, come tradizione vuole e come tradizione vuole (con l’unica eccezione dell’alloro) la cucino, anche in ricordo di quella Collega che a 10 anni di distanza dai tempi in Buenos Aires ho perso di vista, ma che difficilmente posso dimenticare oltre che per avermi insegnato questo piatto, per la Sua simpatia!

Ricetta:

  • 1 verza di medie dimensioni
  • 2/3 spicchi d’aglio in camicia
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 peperoncino secco
  • foglie di alloro
  • sale e olio evo q.b.

Procedura: pulire, tagliare e lavare la verza. Far soffriggere l’aglio e il peperoncino in abbondante olio, aggiungere la verdura tagliata a listarelle e l’alloro. Una volta appassita, aggiungere il vino bianco e far sfumare.
Servire Li Fuje Strascinite calde, come contorno, oppure su pane casereccio abbrustolito, come antipasto.

In alternativa, alla cottura totale in padella potete tagliare la verza e sbollentarla (mantenendola ancora leggermente croccante) in acqua. Nella mia versione non trovate l’alloro causa gusti personali.