Una mamma ed un bimbo tra storie di vita, di creatività e pillole di diritto
pentola a pressione

Risparmio con la Pentola a Pressione

Fin da quando ero piccina, ho sempre osservato quella strana pentola mentre sbuffava impazzita.
La usava Mamma e ancora prima Nonna.
Pensate che la sua pentola, dopo la bellezza di 30/40 anni, continua a cucinare manicaretti anche senza un manico e il coperchio che deve essere chiuso solo con uno stratagemma.
La guardavo, la spiavo, la temevo e la ammiravo.
Direte voi: quante sensazioni e alcune contrastanti!
Crescere una una Mamma accanita fautrice di questa tipologia di cottura segna la vita, in positivo naturalmente!Così se dal un lato la ritrosia verso il suo utilizzo mi ha accompagnata per anni, dall’altro urgevano rimedi.
La bolletta dell’Eni lievitava e il lavoro mi assorbiva completamente. Presa dalla necessità di una cucina di qualità, ma celere, l’idea dell’acquisto mi ha stuzzicata in più occasioni, fino a quando non mi sono imbattuta in una promo allettante e a soli 12,90 € ho portato a casa la mia prima ed unica pentola a pressione.
Ed ecco perché Ti lascio 10 buoni motivi per pensare di acquistarla?

  1. Risparmio di tempo: se lavori o hai poco tempo, sappi che con lei puoi permetterti una zuppa, una pasta e fagioli, un minestrone o uno spezzatino in soli 15/20 minuti. E’ veloce e per niente pericolosa se la utilizzi in maniera corretta.
  2. Risparmio di denaro: con una riduzione delle spese di fornitura gas poiché la cottura avviene in meno della metà del tempo.
  3. Oltre a salvaguardare il salvadanaio, la pentola a pressione: preserva i sapori e i cibi risultano più morbidi, a beneficio di bimbi piccini e di chi ha problemi di masticazione.
  4. Salute alimentare: contrariamente alla cottura tradizionale preserva maggiormente i valori nutrizionali di verdure, carni e legumi grazie alla cottura a pressione e alla pochissima acqua di cui necessita.
    Se avete dei bambini da svezzare, sarà un valido sostegno per la preparazione del vegetale e di ogni altra pietanza.
  5. Segreti d’acquisto: comprane una, anche economica, che non abbia la guarnizione sul coperchio, perché trovare la guarnizione giusta dopo anni dall’acquisto è un’impresa ardua.
    Opta per una pentola a pressione con il coperchio “stondato”, rigorosamente senza guarnizione.
    I primi giorni ti verrà la voglia di sbatterla al muro, perché non riuscirai a infilarlo o sfilarlo. No problem, dopo una settimana ti dimenticherai delle difficoltà.
  6. Il fondo della pentola a pressione deve essere alto perché così permette una cottura omogena, senza bruciature.
  7. Dimensioni: acquistate la misura che meglio si addice al numero dei componenti della famiglia, noi siamo in 3 e io ho una 5 Lt con la quale ho cotto il ragù fino a 10/12 persone.
  8. Pulizia perfetta: la pentola a pressione non è pericolosa, può diventarlo con una cattiva manutenzione. La pulizia dell’eventuale guarnizione e delle valvole deve essere accurata.
  9. Puoi farne un uso tradizionale od un uso più moderno rispetto a quello della mamma.
    La mia Mamma prepara il ragù esclusivamente alla piacentina, come Le hanno insegnato le amiche nei nostri anni in Emilia, e quindi con una cottura di ore, ore, ore.
    Io, con la mia pentola a pressione, ho il mio ragù a prova di scettici, in soli 30 minuti circa dal fischio, a fuoco medio basso.
    Lei cucina l’arrosto a fuoco lento per ore.
    Io, con la mia pentola, ho l’arrosto in tavola in 40/45 minuti: rosolo la carne e cuocio in pentola a pressione per 30 minuti a fuoco basso. Successivamente 5 minuti in forno e il mio arrosto saporito e morbido è pronto.
    Lei cucina un brodo super buonissimissimo ed io con mia somma gioia sono riuscita a portare sulla tavola di casa un ottimo fac simile.
    Come? Il segreto sta nella cottura che in 20 minuti crea un connubio di sapori ricchi dei succhi preziosi della carne e delle verdure, per un brodo quasi cremoso.
  10. Tra le altre specialità ci sono: le polpette al sugo, la lessatura delle verdure, il minestrone, la zuppa, lo spezzatino tipo gulash o anche lo spezzatino classico, le patate lesse in soli 3 minuti dal fischio. Evita la cottura di alcuni cibi, quali le polpette in umido poiché diventano dei macigni capaci di rompere vetri antisfondamento.

Il mio consiglio è iniziare con i piatti più semplici: le patate lesse per lo sformato, ad esempio. Come cuocerle?
Mettete all’interno le patate, aggiungete acqua fino a coprirle, dal sibilo lasciate cuocere soli 3 minuti e spegnete, facendo sfiatare la pentola da sola! Lessare le patate diventerà più semplice e il purè liofilizzato sarà bandito dalla Vostra cucina!
L’arrosto? Preparate un battuto di verdure (sedano, carota, cipolla, aglio). Io uso abbondare, perché mi piace la salsa densa che si crea a fine cottura. Fate un battuto di spezie (rosmarino, maggiorana. Mettete nella pentola: le verdure con dell’olio extravergine d’oliva, aggiungete il vitello o il maiale e fate rosolare. Una volta rosolato, aggiungete il vino bianco e fatelo sfumare. A questo punto le spezie e 2 bicchieri d’acqua e si chiude il coperchio. Dal sibilo, mantenete la cottura a fuoco medio per 40 minuti. Spegnete e fate raffreddare. Affettate la carne e se il cuore risulta ancora rosa, rimettete in pentola (senza cuocere a pressione) per pochi minuti. Prima di servire, passate al forno le fettine con un po’ di salsa sopra e servite con il rimanente sughetto.
Il ragù segue quasi lo stesso procedimento dell’arrosto: battuto di verdure, macinato o polpette, sfumo con il vino, aggiungo pomodoro ed 2 bicchieri d’acqua e cottura dal sibilo per 15/20 minuti. Il ragù sarà ottimo e lo si può usare per la pasta al forno, i cannelloni, le tagliatelle, per tutto e anche suddiviso in vaschette da mettere in congelatore.

Lo spezzatino: verdure, carne, vino, acqua 1/2 bicchieri e cottura!!
Se dobbiamo aggiungere le patate, spegniamo, facciamo fuoriuscire il vapore e apriamo. Aggiungiamo le patate, chiudiamo e in 3 minuti dal sibilo e lo spezzatino è pronto.
Possiamo realizzarlo in bianco, con il pomodoro (tipo gulash) e far cuocere più tempo.

Con l’esperienza inizierete:

  • accantonare le vecchie e preziose
    pentole del servizio, per usare soprattutto lei;
  • a dosare l’acqua di cottura a seconda della pietanza, facendo si che a cottura ultimata rimanga solo un saporito fondo non acquoso;
  • inizierete ad usare carne spezzata o macinata congelata per esigenze last minute

Vi innamorerete della pentola, al punto di cucinarci veramente quasi tutto, scoprendo gli accorgimenti da adottare per far si che non sembri un lesso, ma una cottura normale in pentola in un quarto/metà del tempo tradizionale.
Imparerete a riconoscere la cottura ultimata o l’esaurirsi dell’acqua dal solo cambio del sibilo o dal variare della profumazione che invade casa.
Scoprirete che chi suona il campanello di casa alle 11,30/12,00, a porta aperta guarderà il piano cottura e spesso non vedrà nulla, ma in realtà in poco tempo riuscirete a tirare su manicaretti che al rientro di papino saranno profumati e fumanti!!!
Provare per credere! 😉

… e non dimenticate che l’acqua di cottura delle verdure è un ottimo rinforzante per le piante, perciò anziché spendere per acquistare dei prodotti specifici, riciclate i residui della cottura, così da risparmiare qualche altro soldino per i concimi!!! Unico consiglio: fate raffreddare l’acqua, altrimenti rischia di bruciare le radici.