Posso guidare con le ciabatte? O con le infradito. Oppure con i sandali o il tacco 12? Posso? Cosa prevede il Codice della Strada? Sono passibile di contravvenzione? E se dovessi avere un incidente, l’assicurazione potrebbe rifiutare il risarcimento danni?
Quante volte ci siamo detti: insomma, perché non guidare con le ciabatte? Perché sacrificarci ed infilare un paio di scarpe da ginnastica in una rovente domenica di luglio, mentre portiamo i bimbi al mare tra caos, code e sudore? Molto meglio guidare con le infradito di plastica consumate e storte, ma tanto comode che pare quasi di andare scalzi.
Ma se mi fermano ad un posto di controllo, cosa succede? Rischio una sanzione?
La realtà è questa: fino al 31 dicembre del 1992 era vietata la guida con infradito, sandali, tacchi e ogni altra calzatura che non fosse coprente e comunque chiusa.
Il 1° gennaio del 1993 è entrato in vigore il Codice della Strada, il quale ha abrogato il divieto precedente.
Quindi, se mi fermano sono passibile di sanzione? No e se sfogli il sito della Polizia di Stato, puoi leggere che l’autista può addirittura guidare scalzo! Il principio a cui fa riferimento la Polizia di Stato è quello dell’ “autodisciplina” che non equivale a dire è permesso, perciò non succede nulla = non incorro in sanzioni.
Quindi? È vero che non sussiste divieto, ma è anche vero che ognuno di noi dovrebbe, in coerenza con se stesso, capire se guidare a piedi nudi o con sandali può comportare un rischio per se e per gli altri!
E infatti l’articolo 140, comma I del Codice della Strada, sancisce che “Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.”
C’è poi il disposto dell’articolo, 141 comma II, che aggiunge: “Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile.”
Quindi, prima di indossare le infradito o il tacco 12, direi che gli aspetti da valutare sono molteplici: sono in grado di guidare correttamente? Rischio di incastrare il sandalo nel pedale? I miei riflessi come sono? Porto i bimbi con me? Il viaggio è lungo? Devo percorrere solo 500 metri (ci diciamo), ma poi gli incidenti accadono anche uscendo di casa!
Altro aspetto non trascurabile riguarda l’atteggiamento delle assicurazioni in caso di incidente, con colpa, causato mentre si conduce l’auto con calzature non adatte.
Rizzate le antenne e rifletteteci soprattutto se chi rileva l’incidente (Polizia, Municipale o Carabinieri che siano), riporta sul verbale che il conducente era scalzo o con un paio di sandali. In questi casi potrebbero subentrare diatribe con l’Assicurazione. Quest’ultima potrebbe sentirsi legittimata a non pagare il danno o pagarlo solo parzialmente.
La conclusione è: ognuno si autodisciplina, assumendosi le opportune responsabilità.