La Famiglia della Mia Mamma ha radici nel mondo dell’agricoltura, un mondo semplice, un mondo di fatica e tradizioni.
Ecco perché amo frutta, verdura, cereali e olio di qualità.
Sono cresciuta con i meloni ed i carciofi del Sinis, con l’olio che ha un retrogusto di spinoso, formaggi e carne che spesso arrivano direttamente dal pastore, per non parlare del pesce che suona direttamente il campanello di casa appena sbarcato.
Anche il riso ha la sua parte, perché, per quanto strano sia, si coltiva anche in una terra arida come la Sardegna ed è scontato dire che è un elemento importante sulla nostra tavola.
Lo vedete quel sacchettino sul tagliere?
Si, è quello che mi ha dato Zia, quando il Principe del Riso era ancora con noi. Chissà perché, ma avevo remore a cucinarlo. L’ho tenuto in dispensa fino ad oggi, per trasformarlo in un risotto autunnale.
Per realizzare questo piatto ho assemblato elementi che hanno un valore affettivo: il riso dei ricordi; le noci degli alberi di mio suocero, contenute nel cestino che mi ha regalato la mia Cara Amica Silvia, il cui successo del tanto agognato posto fisso lo considero anche una piccola riscossa personale raggiunta da una di noi due; la zucca che mi ha regalato una persona cara e una panna speciale che ho trovato nella mia Degustabox.
Il risultato? E’ un risotto che ha i colori, i profumi ed i sapori di questo strano autunno 2015.
Ingredienti per 4 persone:
- 4 bicchieri di riso carnaroli
- 1 cipolla
- 300 g di zucca a cubetti
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- olio evo
- noci sgusciate q.b.
- 1 confezione di Panna Chef Les Voilà alle erbe fini
- 2 litri di brodo vegetale o di carne allungato con acqua
Procedura: in una padella capiente mettiamo tanto olio da coprirne il fondo e la cipolla affettata. Aspettiamo che la cipolla diventi trasparente ed aggiungiamo il riso.
Facciamo tostare e aggiungiamo il vino.
Una volta sfumato, uniamo la zucca e un mestolo di brodo.
Proseguiamo la cottura per circa 15 minuti aggiungendo il brodo in base alla necessità e girando il tutto con un mestolo di legno. A cottura ultimata aggiungiamo le noci sminuzzate e mantechiamo con la panna.
Serviamo caldo e a piacere aggiungiamo una grattata di parmigiano.
Per portarlo a tavola ho utilizzato un piatto vecchio, consumato, vissuto… perché mi trasmette una sensazione familiare calda ed invitante, proprio come questa ricetta!
Buon appetito!
Dimenticavo: Mattia ne ha mangiato un piattone, perciò la “Nano Prova” è superata!!! Me felice! Che dite?! A Voi piace questo risotto? 🙂